La depressione in gravidanza raccontata da una mamma
“C’era
una volta una donna, era felice, non le mancava nulla e la cosa più
bella che aveva era il suo sorriso. Tutti glielo dicevano, il suo
sorriso era meraviglioso e donava
gioia a chi lo riceveva. La donna iniziò a desiderare di avere un
figlio, perché si disse che due sorrisi erano sicuramente meglio di uno
!
E così un piccolo inquilino andò a vivere dentro la sua pancia, ma
appena fu così la donna si senti’ strana, la gioia lasciò il posto alla
paura e il sorriso si nascose dietro alle lacrime.
La donna non capiva il perché e non lo capivano nemmeno le persone che la incontravano.
La
donna si accorse di aver perso qualcosa di importante, non riusciva a
trovare più la sua identità, e nessuno l’avrebbe più riconosciuta senza
la sua identità.
Sarebbe rimasta sola, sarebbe impazzita.
La donna vago’ senza sosta alla ricerca di se’ stessa e nel tragitto s
i
fermò ad ammirare i fiori che trovava lungo il percorso, erano tante
mani pronte ad aiutare, erano parole, erano ascolto, erano
comprensione… e così arrivò ad un
ponte. Al di là del ponte scorgeva qualcosa, era una cassa, sapeva chi
lì dentro c’era la sua identità, avrebbe voluto correre per raggiungere
l’altro lato del ponte, ma i suoi passi erano lenti come quelli di una
tartaruga.
Allora capi’ che avrebbe impiegato nove mesi per
attraversare il ponte, ma la luce che scorgeva era vera e lei seppe che
ci sarebbe arrivata.
Doveva solo avanzare faticosamente come una tartaruga.” O.